Speciale pelle d’autunno: come trattare la pelle dopo l’esposizione al sole
Dopo l’estate e l’esposizione al sole la pelle può risultare stressata e disidratata, scopri come limitare i danni causati dal sole. (altro…)
Dopo l’estate e l’esposizione al sole la pelle può risultare stressata e disidratata, scopri come limitare i danni causati dal sole. (altro…)
La dermatite è una patologia della pelle che consiste in una reazione infiammatoria e si manifesta con un’irritazione della pelle. (altro…)
Il pH rappresenta la concentrazione di ioni di idrogeno nella composizione chimica di una sostanza e, a seconda del suo valore, si distinguono le sostanze in acide, neutre, basiche o alcaline.
Il pH della pelle si attesta a valori fisiologici leggermente acidi, normalmente compresi tra 4,2 e 5,6.
Con l’arrivo dell’estate e dei primi caldi, la pelle subisce dei cambiamenti di cui ci accorgiamo per la comparsa di arrossamenti soprattutto sul viso, nelle zone vicino a naso, mento e fronte, e per la comparsa di piccoli brufoli.
Questi cambiamenti sono dovuti all’ alterazione del pH della pelle, che reagisce allo stress del caldo in questo modo, alla regolazione del pH infatti contribuisce anche il cosiddetto “mantello idrico” con funzione termoregolatrice, costituito dal sudore e dai sali minerali da esso profusi: quando fa troppo caldo e si avverte un’eccessiva sudorazione può verificarsi un’alterazione del pH della pelle.
La pelle, dopo l’inverno, non è abituata alle nuove temperature e i meccanismi che ne regolano l’equilibrio devono adattarsi al nuovo clima. L’alterazione del pH può comportare l’insorgere di impurità e la comparsa di punti neri oltre ad alcune iperpigmentazioni diffuse sulla cute.
Per iperpigmentazione si intende una variazione del normale colore della pelle che può interessare aree più o meno estese della superficie cutanea e porta ad un aumento della pigmentazione rendendo la cute a tratti più scura.
Per quanto riguarda le impurità invece è possibile aiutare la nostra pelle a prevenirle, ristabilendo così un equilibrio del pH naturale. Innanzi tutto bisogna cominciare dalla pulizia e dalla detersione della cute, asportando l’accumulo di sebo in eccesso che ostruisce i pori e non permette alle ghiandole sudoripare di espellerlo.
Le alterazioni del ph della pelle possono concentrarsi in specifiche zone del corpo e presentarsi con forme diverse: scopri di più su macchie, arrossamenti e prurito causati dal calore o sulle allergie solari.
Il melasma rappresenta il caso più diffuso di iperpigmentazione. Il termine melasma indica una condizione per cui la melanina si accumula nella pelle e i melanociti, in conseguenza ad un’alterazione dei meccanismi di sintesi che ne produce una quantità eccessiva.
La zona di solito più interessata da questo disturbo che colpisce prevalentemente le donne, è quella del viso.
La vitiligine è un disturbo di ipopigmentazione della pelle caratterizzato dalla comparsa di macchie non pigmentate sulla cute. I melanociti smettono di produrre la melanina necessaria a pigmentare la pelle, di conseguenza compaiono queste macchie.
Le zone più colpite sono quelle quotidianamente esposte ai raggi del sole: ovvero le mani e il viso. Ad oggi non esiste una cura vera e propria per la vitiligine che rimane un disturbo legato solo al colore della pelle, i tessuti e tutte le altre caratteristiche infatti, rimangono normali.
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La pelle impura è una condizione della pelle dettata soprattutto da squilibri ormonali, per questo le impurità della pelle tendono a manifestarsi soprattutto in particolari periodi della vita come l’adolescenza o la gravidanza perché le ghiandole sebacee subiscono un’alterazione del funzionamento causata appunto dagli scompensi ormonali.
È anche vero che le impurità della pelle possono essere causate da fattori esterni quali soprattutto una scarsa pulizia del viso. La detersione quotidiana è fondamentale per prevenire la comparsa di brufoli, foruncoli e punti neri e, nel caso delle donne che utilizzano quotidianamente il make-up, è ancora più importante detergere il viso quotidianamente ed eliminare ogni traccia di trucco prima di andare a dormire, il make-up infatti ostruisce i pori della pelle inducendo la formazione di impurità.
Ultimo, ma certo non meno importante, sono le abitudini alimentari: mangiare sano e seguire una dieta varia è importante per il benessere della pelle, troppi grassi e zuccheri non fanno bene e possono causare la comparsa di acne e punti neri.
Vediamo meglio di cosa si tratta.
L’acne si manifesta soprattutto sul viso e in alcuni casi nella zona del dorso e del torace portando alla comparsa di punti neri che col tempo degenerano fino a tramutarsi in brufoli, pustole e papule.
I brufoli si formano quando il sebo in eccesso non riesce a fuoriuscire e i follicoli si ostruiscono, favorendo così l’accumulo di sostanze nocive quali batteri e cellule morte che, se non vengono espulse dall’organismo, portano al manifestarsi di infezioni.
Tra le diverse sostanze che possono restare intrappolate nei follicoli vi è anche un batterio chiamato Propionibacterium acnes, che prolifera eccessivamente quando il sebo si accumula, dando così origine alle prime manifestazioni infiammatorie che risultano sulla superficie della pelle sotto forma di brufoli e pustole. Nei casi più gravi questo batterio porta alla formazione di cisti e noduli.
Normalmente il sebo prodotto dalle ghiandole sebacee forma un substrato liquido sulla pelle che serve e proteggere la cute da batteri e parassiti, nei soggetti predisposti all’acne però, le ghiandole sebacee mostrano un’attività anomala, causata da alcuni scompensi ormonali, che porta a un’eccessiva produzione di sebo detta seborrea.
La pelle impura, comunemente caratterizzata dalla presenza di punti neri, foruncoli e brufoli può essere causata da diversi fattori, ma vediamo esattamente cosa sono le impurità della pelle.
I punti neri, conosciuti anche come comedoni aperti, sono formazioni di colore nero o marrone che si sviluppano sulla superficie della pelle di particolari zone del viso e del corpo colpendo soprattutto naso, mento, fronte e schiena.
Queste formazioni nascono dai comedoni chiusi, ovvero i punti bianchi, che si aprono per espellere il sebo dai follicoli piliferi. Il sebo è un liquido prodotto dall’organismo per assolvere a diverse funzioni e viene generato dalle ghiandole sebacee, ovvero delle ghiandole molto piccole situate nel derma.
Quando il sebo viene portato in superficie dall’apertura dei comedoni, tende a cambiare il suo colore naturale diventando scuro e dando origine ai punti neri. Questo tipo di impurità della pelle è un’eruzione acneiforme, si può infatti dire che i punti neri precedono la comparsa dell’acne poiché col passare del tempo e in conseguenza ad un’infiammazione causata da batteri, possono dare origine ai foruncoli e alle pustole tipiche dell’acne.
Il miglior alleato per la lotta all’acne è sicuramente il dermatologo! Grazie ad un attento esame il dermatologo può infatti individuare la terapia più efficace per ciascun paziente, non dimentichiamo infatti che l’acne è a tutti gli effetti considerata una dermatosi infiammatoria della pelle e come tale va affrontata e curata.
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L’inverno mette a dura prova la pelle: sbalzi di temperatura e vento gelido sono i peggiori nemici dell’epidermide. Scopri come affrontarli!
Durante l’inverno la migliore arma di difesa per la pelle è la prevenzione: coprirsi bene infatti, può fare la differenza per la tutela dell’epidermide. I dermatologi consigliano di coprire con cura soprattutto viso, collo e mani, le parti più delicate e soggette a problemi di secchezza cutanea.
Oltre al viso, le parti del nostro corpo che più risentono dell’inverno sono mani e labbra. Delicate e fragili, queste parti del corpo sono spesso soggette a screpolature, microtagli e arrossamenti. Il vento e il freddo infatti aggrediscono la pelle che tende a seccarsi e danneggiarsi.
Per riuscire a donare alla pelle la giusta elasticità occorre infatti averne molta cura, soprattutto in questo periodo. Una buona idratazione è la prevenzione migliore per evitare screpolature e arrossamenti.
Per proteggere le mani, oltre a coprirle con i guanti, è importante tenerle sempre idratate utilizzando prodotti specifici, le mani infatti sono molto delicate e durante la stagione fredda non basta utilizzare una crema idratante una volta al giorno ma è bene ricordarsi di usarla ogni volta che ci si lava le mani, questo perché l’azione della crema perde di efficacia dopo che le mani entrano a contatto con l’acqua.
Le labbra tendono a seccarsi perché nella stagione fredda perdono di umidità e questo porta secchezza, irritazione ed eccessiva sensibilità. Per affrontare questo problema è importante idratare le labbra con un emolliente ricco e nutriente almeno una volta ogni due ore.
L’idratazione delle labbra deve avvenire dall’interno: bere molta acqua è importante anche in questa stagione, bisogna invece evitare di inumidirsi le labbra con la lingua, questo perché il sollievo che si ottiene è solamente momentaneo e porta le labbra a seccarsi molto più facilmente e secondariamente perché gli enzimi contenuti nella saliva peggiorano la condizione delle labbra già danneggiate.
Oltre a risentire del vento freddo, la pelle risente molto degli sbalzi di temperatura; dal caldo di casa al freddo dell’esterno, questi continui cambi di temperatura causano sofferenza alla barriera cutanea soprattutto a chi ha la pelle particolarmente delicata o soffre di eczemi, dermatiti o psoriasi.
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Ogni tipologia di pelle ha le sue peculiarità e risente dell’inverno e delle sue conseguenze in maniera differente. Scopri come affrontare e sconfiggere i problemi legati alla stagione fredda.
La pelle sensibile è sicuramente più esposta a rischi durante l’inverno. Normalmente la pelle sensibile è più delicata rispetto alla pelle normale e con il freddo la sua fragilità aumenta; questo può portare alla comparsa di un disturbo chiamato couperose, un inestetismo cutaneo dovuto alla vasodilatazione del microcircolo epidermico. Per aiutare la pelle sensibile ad affrontare questa stagione è importante detergerla delicatamente ed evitare di utilizzare prodotti aggressivi o irritanti.
Chi ha la pelle grassa d’inverno è più protetto rispetto a chi ha una tipologia di pelle normale, questo perché la naturale e solitamente elevata produzione di sebo, tipica della pelle grassa, aiuta a proteggere la cute nel periodo freddo. Il sebo infatti, crea una naturale barriera che protegge la pelle dai fattori esterni, come vento e smog, e la idrata naturalmente. Questo però non deve trarre in inganno, anche chi tende ad avere la pelle grassa non deve dimenticarsi di averne cura in questa stagione: l’ideale è utilizzare una crema notte con un effetto calmante e riequilibrante, per aiutare la pelle a rigenerarsi dopo le fatiche del giorno.
Chi ha la pelle mista tende a soffrire d’inverno di secchezza cutanea nella zona O del viso, la zona T invece rimane più idratata grazie alla più elevata produzione di sebo. L’ideale per trattare la pelle mista nel periodo freddo è differenziare i prodotti che si utilizzano.
Per la zona O è consigliabile utilizzare prodotti idratanti mentre per la zona T è importante prestare attenzione alla detersione, nonostante il sebo prodotto in eccesso aiuti a contrastare le problematiche derivanti dal freddo è comunque opportuno cercare di eliminarne un po’ utilizzando prodotti appositi per riequilibrare la pelle.
L’aria secca a causa di termosifoni e stufette e la bassa umidità caratteristica della stagione fredda favoriscono non solo la secchezza cutanea ma anche il peggioramento di eczemi preesistenti, per chi soffre di queste problematiche una soluzione potrebbe essere quella di dotarsi di umidificatori in casa.
Il freddo rallenta i processi rigenerativi della pelle che fatica per questo a liberarsi delle cellule morte. Nella stagione fredda, oltre che a utilizzare spesso dei prodotti idratanti, può essere utile effettuare degli scrub esfolianti per agevolare il rinnovamento della pelle.
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Allergie, eritemi solari, fotodermatiti affliggono il 20% della popolazione. Rimedi, consigli, accorgimenti per vivere un’estate senza pensieri!
Quando si parla di allergie solari si devono tenere presente diverse patologie cutanee legate alla luce solare e alla fotosensibilità dei soggetti colpiti. Le allergie solari possono dare sintomi quali prurito, eritemi e vesciche e tendenzialmente non si sviluppano solo a causa dell’esposizione al sole ma sono la conseguenza di un problema già preesistente, come ad esempio infiammazioni dell’organismo dovute ad intolleranze alimentari trascurate, assunzione di farmaci o antibiotici.
Le allergie solari, così come gli eritemi solari, sono dovuti allo stress ossidativo dettato dalla presenza dei radicali liberi indotti dai raggi UV nelle cellule della pelle, questo causa una reazione eccessiva del sistema immunitario che si manifesta attraverso fastidiosi sfoghi sulla pelle, concentrati maggiormente nelle zone più esposte al sole: viso e busto.
Quando i primi sintomi degli eritemi solari compaiono è bene evitare di esporsi al sole e a fonti di calore intenso, inoltre bisognerebbe sempre ricordarsi di mangiare molta frutta e verdura e bere molta acqua. La pelle dovrebbe essere idratata spesso, in questi casi è meglio evitare prodotti troppo aggressivi che potrebbero irritarla ancora di più.
Per evitare che l’eritema compaia o che si acuisca, è meglio evitare l’esposizione al sole nelle ore più calde della giornata e ricordarsi di applicare la protezione solare ogni due ore ed ogni volta che si fa un bagno.
Per chi soffre sistematicamente di questo problema può essere d’aiuto, qualche mese prima della partenza per le vacanze, iniziare una cura di integratori alimentari ricchi di vitamina C e E per prevenire la comparsa degli eritemi e di utilizzare specifiche creme protettive contro le allergie solari.
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Durante l’estate può capitare di soffrire di arrossamenti cutanei, pruriti e vedere delle macchie comparire sulla pelle. Molti di questi fenomeni, che possono normalmente capitare durante l’anno, si acuiscono con il caldo; l’eccessiva sudorazione infatti, dovuta all’aumento delle temperature, può portare alla comparsa di disturbi come le dermatiti.
Spesso si sente parlare di dermatiti senza capire bene se questo problema può interessare anche noi; basti sapere che per dermatiti si intendono manifestazioni di eruzione cutanea accompagnate da arrossamenti, bruciori, pruriti e talvolta vescicole. Le cause delle dermatiti possono essere diverse e tra queste anche il caldo ha la sua parte, infatti un brusco cambiamento di temperatura può favorirne l’insorgere.
La dermatite da sudore ad esempio è causata dall’ostruzione dei condotti sudorali che invece di far uscire il sudore tramite le ghiandole sudoripare lo trattengono gonfiando i pori che conseguentemente diventano punti rossi in rilievo generanti un fastidioso prurito.
La variazione improvvisa di temperatura è di solito poco tollerata da persone con tendenza a sviluppare la dermatite atopica, di conseguenza sintomi quali prurito e comparsa di arrossamenti cutanei si intensificano.
Il sistema nervoso autonomo controlla i piccoli muscoli presenti nei vasi sanguigni, quando il sistema nervoso, stressato da fattori esterni come il troppo caldo, non riesce a controllarli, allora compaiono gli arrossamenti.
Può capitare, a causa di un’eccessiva ritenzione del sudore negli strati interni della pelle che si sviluppi anche un eczema disidrotico, più conosciuto come disidrosi, che determina la comparsa di piccole vescicole pruriginose sui piedi e sulle mani, lasciando la pelle secca e screpolata.
La sudorazione può essere normalizzata con la salvia, erba che si può assumere con delle tisane o degli infusi. Se soffri di sudorazione eccessiva, soprattutto in periodi particolarmente caldi, puoi provare ad aiutarti con questo rimedio tutto naturale.
Le micosi sono vere e proprie infezioni causate da piccoli organismi e che si trasmettono abbastanza facilmente: la crescita delle micosi, più comunemente note come funghi, è favorita dal caldo, dall’umidità e dalle alterazioni del ph della pelle e non è raro che, anche soggetti che non hanno questi problemi durante l’inverno, li sviluppino durante l’estate.
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